Giulianone c'entra meno di quanto pensassimo.
La sua parziale smentita via lettera-a-Repubblica pare abbastanza illuminata e discolpante, sebbene non rinunci alla solita filippica sui "luciannunziateschi" paletti della libertà d'espressione, sul senso del limite blablabla...
Il suo comunicato conferma Ferrara quel "grosso pezzo" in odor di fascismo che dicevamo, ma in compenso apre nuovi inquietanti orizzonti sul vero motivo della censura: dietro questo pretesto, c'è il rischio di ritrovare il timore reverenziale per qualche nostra vecchia conoscenza, situata fra i cosiddetti "poteri forti".
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